“Se sai scrivere bene allora sai anche parlare bene.” Era una delle frasi che mio padre mi ripeteva sempre da bambina. Scrivere vuol dire conoscersi così bene da poter tradurre e condividere con un altro quello che si pensa, trasferendo non solo le informazioni, ma anche il bagaglio emotivo che accompagna le parole. E ci sono delle regole che vanno sapute, sia per poterle usare a nostro vantaggio, sia per infrangerle quando sono barriere che limitano il nostro messaggio. Anche il parlato ha il suo vademecum ma vanta un’immediatezza che scusa spesso le mancanze.
Quando scrivi lasci un segno e, se è uno scarabocchio, la gente lo avrà davanti agli occhi un tempo sufficiente per sezionarlo e rendersene conto. E poi gli scarabocchi non piacciono, non funzionano, non attirano, a meno che non li si abbia costruiti apposta.
In un mondo composto da chat, messaggi e social saper scrivere diventa fondamentale quanto saper parlare. Spesso il primo approccio che abbiamo con persone sconosciute è proprio attraverso una mail, uno stato, un DM e, sebbene non ci sia richiesto di essere Dante Alighieri, le persone si fanno una certa idea di noi per come comunichiamo.
Come si fa quindi a scrivere bene? Perché è questo il punto: avere una buona scrittura permette di fare meno fatica ad utilizzarla in qualsiasi contesto, dal romanzo alla comunicazione social.
Ecco a voi 7 abitudini che, se portate avanti con costanza e consapevolezza, miglioreranno i vostri testi. Non c’è trucco non c’è inganno.
1. Per scrivere bene: Leggi
Lo so che tutti consigliano di leggere tanto se si vuole scrivere bene, ma pare che molti sottovalutino questo aspetto. Leggere almeno un libro al mese ci porterà nella testa di 12 persone l’anno: i loro mondi non sono altro che il risultato delle loro idee combinate con l’esercizio e l’esperienza. Non importa il numero di pagine, il genere o l’edizione, se si legge un libro e ci si pone delle domande si allena l’analisi critica, si entra in sintonia con un’altra persona a livello profondo, si scoprono cose di noi che normalmente non avremmo considerato.
Leggere è analisi, spesso anche autoanalisi, di ciò che le persone vogliono. Fornisce una casistica di esempi e di parole che il nostro cervello combina in un percorso di presa di coscienza. Se vuoi dire qualcosa impari da chi ha parlato prima di te, spesso è persino più semplice se qualcuno ha la prima parola perchè rispondere è un’attività meno complessa. Se vuoi scrivere devi leggere.
2. Per scrivere bene: Chiediti se hai qualcosa da dire
La vita moderna è frenetica, i tempi sono stretti, eppure perdiamo tantissimo tempo in attività che non sono necessarie e non danno alcun beneficio. Non sempre abbiamo qualcosa da dire e non sempre quello che diciamo ha un valore: è qualcosa di cui dobbiamo essere consci. I social spingono a condividere, a dire, a sfruttare il piedistallo che ci viene fornito e questo fa nascere la necessità di dire qualcosa. Gli scrittori spesso vogliono così disperatamente pubblicare che non si fermano ad analizzare la storia che hanno tra le mani, vedono che hanno fatto fatica e che hanno ottenuto un buon numero di pagine e ritengono che sia un criterio sufficiente. Non è così.
Ci si allena a parlare anche quando ci si allena a tacere. Ci si allena a scrivere anche quando si decide di non farlo. Dai valore a quello che scrivi, scegli il momento e il modo giusto, cerca di domandarti se hai davvero qualcosa di valido da dire e, in caso non sia così, lascia stare. Non vederla come una sconfitta, ma come un cercare una vera battaglia a cui dare la tua spada, o penna in questo caso.
3. Per scrivere bene: Poniti delle domande
Non fermarti al lato superficiale della vita, prendendo le cose per partito preso e lasciandoti sfuggire opportunità. Chiediti perchè le cose vanno in un certo modo, informati, alimenta la curiosità e troverai qualcosa che anche altri potrebbero considerare interessante. Editoria e social sono terreni in cui è complesso trovare spazio, ma che genereranno sempre nuove terre, basta solo scoprirle e, per farlo, devi capire dove stai andando. Torniamo al punto di prima, leggere è autonalizzarsi e scrivere è mettere per iscritto sè stessi e le proprie curiosità. Non scordati che la base del mercato è la domanda.
4. Per scrivere bene: Impara da tutto ciò che può insegnare
Slegati dai preconcetti per cui le cose si fanno in un certo modo ed esistono solo certi ambiti per imparare: il mondo ha sempre insegnato senza chiedere il permesso. E non tutti apprendiamo allo stesso modo, non forzarti in percorsi prestabiliti perché ‘lo fanno gli altri’ o perché ‘ha sempre funzionato così’. Vivi tenendo gli occhi aperti e avendo il coraggio di seguire strade che forse sono solo a misura tua. Scriviamo per cercare connessione con gli altri, ma prima dobbiamo avere qualcosa da raccontare. Chi scrive sa bene che le piccole cose possono avere la potenza di grandi eventi se si sa come raccontarli.
5. Per scrivere bene: Ritagliati tempo per te
Dico sempre agli scrittori che parte integrante del loro lavoro è il ‘defaticamento’. Devi ricaricare le pile e metterti in condizione di poter lavorare serenamente. Se lavori tanto devi riposarti tanto. Per generare creatività e ispirazione è necessario avere un umore che ce lo permetta. Spesso i nostri ‘hobby’ o ‘momenti liberi’ rischiano di essere inglobati in cose utili o funzionali e questo non ci permette di staccare. Ogni tanto trova il tempo di fare qualcosa per goderti il processo e non per un risultato.
6. Per scrivere bene: Fai esperienze nuove
Uscire dalla confort zone ci permette di crescere, fare esperienze diverse dal solito, ci aiuta ad avere qualcosa da raccontare e a provare emozioni nuove. Si scrive di quello che si sa: se facciamo sempre le stesse cose rischiamo di finire gli argomenti e, con essi, la necessità di avere qualcosa da dire o la giusta passione per renderlo efficace.
7. Per scrivere bene: Tentativi e non fallimenti
Vedere la vita come una gara ad ostacoli non permette di essere felici perché si è costantemente in un ottica negativa, in cui pesano più le cose che non siamo riusciti a fare che quelle che abbiamo portato a termine. Questo implica che ciò che non ha funzionato sia stato un fallimento, una perdita di tempo. Le giornate sono contenitori vuoti in cui noi mettiamo del nostro per creare qualcosa; i fogli word nascono bianchi, se quello che ci scriviamo non va incontro al nostro gusto, non dobbiamo dimenticarci che abbiamo comunque impiegato energia e idee. E che questo ci ha insegnato qualcosa.
Il giusto modo di vedere il proprio percorso di scrittura fa la differenza tra qualcuno che continua a provare e qualcuno che non sta riuscendo.